“C’è il senso di una pienezza ed intensità nella formazione delle immagini di Paolo Dell’Elce, c’è un bisogno espressivo di significati dove ha voce il silenzio che continua anche dopo l’ultimo segno, dopo l’ultima luce, l’ultimo albero grigio.

Il soggetto innocente sente lo sguardo su di sé, si presta alla messa in scena, entra nel tessuto del linguaggio, diventa costruzione visiva, luogo dell’evocazione, suono ed eco di una tensione interiore vivificata, che appartiene alla ragione stessa della sua vita, per dare durata all’indicibile, all’evento poetico che investe la sua coscienza portando la tensione verso la totalità.”

Mario Giacomelli

domenica 8 maggio 2011

Ablay























Ablay è un ragazzo senegalese, è venuto in Italia qualche anno fa, giovanissimo. È uno dei tanti ragazzi che camminano infaticabili per decine e decine di chilometri giornalieri cercando di venderci qualche CD, accendini, e altre infinite cose...Ablay è una persona paziente, serena, sempre sorridente...si alza al mattino presto e comincia la sua odissea quotidiana sul litorale tra Montesilvano e Francavilla, su e giù...oltre cinquanta km al giorno tutti i giorni con un carico non indifferente...ma lui è paziente...e quando parli con lui un po' della sua serenità ti contagia...

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