“C’è il senso di una pienezza ed intensità nella formazione delle immagini di Paolo Dell’Elce, c’è un bisogno espressivo di significati dove ha voce il silenzio che continua anche dopo l’ultimo segno, dopo l’ultima luce, l’ultimo albero grigio.

Il soggetto innocente sente lo sguardo su di sé, si presta alla messa in scena, entra nel tessuto del linguaggio, diventa costruzione visiva, luogo dell’evocazione, suono ed eco di una tensione interiore vivificata, che appartiene alla ragione stessa della sua vita, per dare durata all’indicibile, all’evento poetico che investe la sua coscienza portando la tensione verso la totalità.”

Mario Giacomelli

martedì 12 ottobre 2010

il passato







Il passato è un vestito,
e il mio sangue mi dice
che la giovinezza è arrivata.
                    Pasquale Elia






Pensavo e ripensavo alle tue parole. Nel flusso semicosciente del sonno: il fiume della notte, aveva scritto Rita…Pensavo al passato..ma cos’è il passato…pensavo di aver pensato e detto un sacco di sciocchezze a proposito…Poi mi sono tornati in mente questi versi, di un poeta che apprezzo tantissimo. Un poeta sconosciuto, ma grande come tanti poeti sconosciuti, perché la poesia è sconosciuta. E lui mi ha ricordato cos’è il passato. Non credo sia altro. Il passato è un vestito.
Il passato è quell’amore che non hai mai dimenticato. La vita che ritorna. Il sangue che parla. Il cuore che ascolta.














2 commenti:

  1. Un nuovo blog che comincia dal passato.

    "Io sono una forza del Passato.
    Solo nella tradizione è il mio amore.
    Vengo dai ruderi, dalle chiese,
    dalle pale d'altare, dai borghi
    abbandonati sugli Appennini o le Prealpi,
    dove sono vissuti i fratelli.
    Giro per la Tuscolana come un pazzo,
    per l'Appia come un cane senza padrone.
    O guardo i crepuscoli, le mattine
    su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo,
    come i primi atti della Dopostoria,
    cui io assisto, per privilegio d'anagrafe,
    dall'orlo estremo di qualche età
    sepolta. Mostruoso è chi è nato
    dalle viscere di una donna morta.
    E io, feto adulto, mi aggiro
    più moderno di ogni moderno
    a cercare fratelli che non sono più". (Pier Paolo Pasolini)

    Benvenuto Pa'

    marius

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  2. grazie Mario...tempestivo come il passato!

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