Il signore del Tempo
Spoltore è un paese alla finestra, come tanti paesi non lontani dalla città caotica dove la vita è intesa soprattutto come “attività produttiva”.
Spoltore se ne sta placidamente disteso sul colle e guarda. Guarda il mare, guarda la terra, guarda le montagne, guarda la vita affannarsi ai suoi piedi.
Il suo sguardo, compie una rotazione lenta e tocca il paesaggio circostante con benevolenza; dalla città vicina salgono i rumori e le luci assieme allo smog, ma il paese sembra non risentirne. Spoltore respira una sua aria. Vive un suo tempo. Un tempo fluido che va e viene, tra presente, passato e futuro; un tempo umano.
A Spoltore vive un vecchio signore, custode del Tempo, che si chiama Licio e fa il sarto. Licio è lo spirito del luogo, lo sguardo rammemorante che, scrutando tra le pieghe del Tempo, evoca uomini e fatti lontani.
È notte fonda, il paese è deserto, Licio chiude la sua bottega e si appresta a tornare a casa: – Qui una volta c’era il macellaio, là il barbiere, là il calzolaio, lì c’era un sarto, e più giù c’era un salumiere… – scendiamo lungo il corso in compagnia di questi fantasmi, ed è tanta la sua forza evocativa che io riesco davvero a vedere tutte queste botteghe, chiuse da lustri, animarsi di gente che lavora, il paese di Licio, quello dei suoi anni verdi, è miracolosamente intatto, presente, ed io lo vedo.
Nel cuore di Licio ci sono strade e piazze, case e palazzi, villaggi, città intere, nomi e volti. Licio ha conosciuto il mondo e ne ha fatto il suo paese.
Da Spoltore, piccolo paese alla finestra, Licio osserva il Tempo come se fosse una vecchia fotografia. Una vecchia foto ricordo…dove tutto quello che è stato, nei suoi occhi come nel suo cuore, meravigliosamente, continua ad essere.
AUGURI CARO PAOLO!!
RispondiEliminagrazie tesoro...:)
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