“C’è il senso di una pienezza ed intensità nella formazione delle immagini di Paolo Dell’Elce, c’è un bisogno espressivo di significati dove ha voce il silenzio che continua anche dopo l’ultimo segno, dopo l’ultima luce, l’ultimo albero grigio.

Il soggetto innocente sente lo sguardo su di sé, si presta alla messa in scena, entra nel tessuto del linguaggio, diventa costruzione visiva, luogo dell’evocazione, suono ed eco di una tensione interiore vivificata, che appartiene alla ragione stessa della sua vita, per dare durata all’indicibile, all’evento poetico che investe la sua coscienza portando la tensione verso la totalità.”

Mario Giacomelli

mercoledì 4 gennaio 2012

Natale









Era il giorno di Natale, o forse il giorno dopo, questo non lo ricordo bene. Ero molto piccolo. Nevicava... Con mio zio e i miei cuginetti, siamo andati a fare una gita verso la campagna... Sai come fanno i bambini quando sono in tanti e stanno dentro una macchina?... Si mettono come marionette in un teatrino con la faccia rivolta verso il vetro posteriore e guardano, guardano il mondo che si allontana. La neve incominciava a fioccare abbondante e fiocchi molto grossi e farinosi, come dei fazzolettini di carta, si andavano a depositare sul terreno. In breve tutto fu bianco. Io continuavo a guardare il paesaggio dietro di me, e ricordo questa bella strada di campagna con gli alberi ai lati carichi di neve che si abbassavano quasi a toccare terra. Era un paesaggio di sogno... Quando sono triste come ora ripenso a quella mattina di Natale e un po’ della mia tristezza se ne va... Forse è il ricordo più bello che ho e che mi conforta di più... Ho cercato ancora quella strada, tantissime volte, ma non l’ho più trovata... So che da qualche parte, qui vicino, esiste ancora... Forse ci sono anche passato tante volte. Ma che fa? L’importante è che ogni volta che sono triste io riesca a trovarla dentro di me. 

E allora la rivedo, bianca come la luce, con gli alberi ai lati che si toccano tra loro creando una volta innevata, e io che ci passo sotto e vedo che tutto si allontana... Tutto va via, passa. E sento passare anche la tristezza... Lasciare il campo ad una tenera felicità.


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