“C’è il senso di una pienezza ed intensità nella formazione delle immagini di Paolo Dell’Elce, c’è un bisogno espressivo di significati dove ha voce il silenzio che continua anche dopo l’ultimo segno, dopo l’ultima luce, l’ultimo albero grigio.

Il soggetto innocente sente lo sguardo su di sé, si presta alla messa in scena, entra nel tessuto del linguaggio, diventa costruzione visiva, luogo dell’evocazione, suono ed eco di una tensione interiore vivificata, che appartiene alla ragione stessa della sua vita, per dare durata all’indicibile, all’evento poetico che investe la sua coscienza portando la tensione verso la totalità.”

Mario Giacomelli

martedì 12 ottobre 2010

La Stimmung

Attilio Gavini, Mario Giacomelli, Rita Ciprelli, Armando Di Antonio, Paolo Dell'Elce




Quando Rita mi parlò della Stimmung, mi disse semplicemente: – È tutto quello che siamo noi –.
Cercavamo un nome da dare alla nostra casa editrice, nel primo pomeriggio, in quella stanzetta “superfotografata” (prima ancora che dalla mia macchina fotografica) dal sole... Poi, Rita mi parlò della Stimmung, secondo Heidegger, ma ogni giustificazione filosofica era sempre troppo approssimata rispetto all’entità di un’esperienza vissuta sulla propria pelle. Il destino doloroso di amare la Bellezza e condividerla. Rita non voleva essere lasciata sola, più d’ogni altra cosa temeva la solitudine, l’assenza. Il dolore di questa solitudine la spingeva nella sera ad abbandonare la sua cella di luce, ormai fredda, per gettarsi con tutto il suo peso di corpo inerte nella strada e perdersi nella folla, tra la gente e la sua ignara umanità. Questo è il lato estremo della Stimmung, la sua disperazione, la sua lotta quotidiana contro la solitudine, degli affetti, dei corpi, dello spirito e del pensiero. La Stimmung è quel destino di lotta che Rita ha incarnato fino alla fine. Bellezza e tristezza. Dolore cosmico assorbito dall’individuo sacrificale: l’Artista. Il Poeta.
È il destino di chi, un giorno, si mette in cammino lungo un sentiero di campagna rischiarato dalla luce della neve e dalle voci dei bambini. Alla volta della terra dei morti.










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