Rita Ciprelli, anni 80 |
Nella pioggia che batte e scioglie i cieli
– i grandi cieli all’improvviso soli –
io penso ai morti, udranno a lungo i treni
chiamare in sogno le città perdute
e dare ai nomi dell’addio la voce
che resta della sera.
Sei, a chiamarti, il nome delle sere
che non risponde, ma potresti avere
bisogno del racconto, d’una voce,
per questa pioggia che ti fa più sola
dei lumi senza requie.
Tornerai
dalle musiche morte, dalle gronde
dei tuoi mattini, amore che riprendi
dal naufragio l’ala del tuo volo.
Alfonso Gatto
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