dalla serie "Nebbie", anni 90 |
…Queste fotografie non sono restituzioni documentaristiche di un paesaggio, appunti di immagini quotidiane spicciole, brani di vita vissuta. Secondo le regole del Gioco sono piuttosto immagini interiori, che l’artista proietta sul paesaggio traendole dal tesoro inesauribile di un immaginario individuale e collettivo.
Evocano, piuttosto lo stupore felice che coglie l’uomo sensibile di fronte alla silenziosa presenza delle cose, della natura. Per questa ragione, Dell’Elce riduce all’essenzialità spirituale del segno, al minimale della macchia di luce, del dilagare dell’ombra, o di una trama di linee che sa di astratto arabesco e di scrittura cinese, la realtà visibile della natura.
Rita Ciprelli
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