“C’è il senso di una pienezza ed intensità nella formazione delle immagini di Paolo Dell’Elce, c’è un bisogno espressivo di significati dove ha voce il silenzio che continua anche dopo l’ultimo segno, dopo l’ultima luce, l’ultimo albero grigio.
Il soggetto innocente sente lo sguardo su di sé, si presta alla messa in scena, entra nel tessuto del linguaggio, diventa costruzione visiva, luogo dell’evocazione, suono ed eco di una tensione interiore vivificata, che appartiene alla ragione stessa della sua vita, per dare durata all’indicibile, all’evento poetico che investe la sua coscienza portando la tensione verso la totalità.”
Mario Giacomelli
Paolo, Komendantskij Prospect: che bella poesia! Non conoscevo questo aspetto del tuo talento. E che dire delle fotografie... Un reportage personalissimo. Immagini che riproducono malinconie e nostalgie per una vita forse vissuta prima di nascere. La donna al Soviet cafe richiama alla mente la protagonista di Anima cara, del nostro amato Poeta. Non riesco a commentare la foto della Famiglia sulla spiaggia perché è troppo bella… un capolavoro!! Mio nipote Federico, di tre anni, quando vuole ascoltare la storia di Kastanka, il cane del famoso racconto di Cechov, mi obbliga ad entrare nella sua piccola colorata casetta per bambini, che si trova in un angolo della sala, sotto una finestra. É solo lì dentro che posso raccontare le fiabe conosciute e le tante altre storie che mi invento. Lì dentro la fantasia e le emozioni si rincorrono senza posa, riflettendosi, in espressioni di continua meraviglia, sul volto di Federico. Il tuo blog è pieno di meraviglie, di “oggetti” preziosi, di nuove fiabe. Un angolo sicuro, illuminato da una lanterna magica, come la casetta di mio nipote.
RispondiEliminaGiovanni
Grazie Giovanni,
RispondiEliminaFederico è un ragazzo fortunato perché ha un nonno veramente unico e speciale...ti vedo più bambino di lui dentro la casetta...